Il Contadino della Galilea
2022-06-15 23:46:11 UTC
Della Trimurti, Yehoshua era il più grande.
Grossman secondo me è uno scrittore ebreo a cui capita di vivere in Israele. La sua mente e il suo cuore sono nella Diaspora.
Oz ha usato (magistralmente) la storia di Israele per fare i conti con il suicidio della madre (e lo abbiamo capito quando ha pubblicato la sua autobiografia). Un grande, ma ombelicale.
Yehoshua ha prodotto letteratura altissima. Il Molco di Cinque Stagioni ha la stessa complessità di Zeno Cosini, che si esprime nella lingua di Re Salomone. La stessa lingua, quella dei Salmi, poesia religiosa raffinatissima, diventa il flusso di coscienza in L'Amante e ne il Divorzio Tardivo
E poi, scusate. Gli antisemiti di sinistra, i più pericolosi, che si annidano nella e condizionano la vita letteraria italiana, sparavano su Grossman, persino quando parlave di come gli attentati potevano colpire i suoi figli. Si scatenavano contro Oz accusandolo di ipocrisia, perché non faceva le valigie e non se ne tornava in Romania, lasciando ai palestinesi le terre del kibbutz.
Contro Yehoshua, che era il primo a distinguere tra ebreo ed israeliano, e a mettere in chiaro che Gerusalemme è e rimane capitale del popolo ebraico, non si mettevano nemmeno a discutere. Capivano che non era aria e che li avrebbe facilmente seppelliti.
Quelli che ci provavano finivano ad incaprettarsi da soli. lettori di questo gruppo ricorderanno il patetico tentativo di Leonardo Tondelli, finito con il suo prevedibile "gli ebrei non capiscono le lorio Scritture" (tanto per chiarire quali fossero le motivazione della sua ositilita' verso la piu' numerosa comunita' ebraica del pianeta Terra)
Yehoshua è stato un maestro di sfrontatezza geniale, tutta israeliana. Avrebbe meritato il Premio Nobel. Ma, per dirla quasi con Borges, cancellare gli ebrei è una usanza scandinava.
Grossman secondo me è uno scrittore ebreo a cui capita di vivere in Israele. La sua mente e il suo cuore sono nella Diaspora.
Oz ha usato (magistralmente) la storia di Israele per fare i conti con il suicidio della madre (e lo abbiamo capito quando ha pubblicato la sua autobiografia). Un grande, ma ombelicale.
Yehoshua ha prodotto letteratura altissima. Il Molco di Cinque Stagioni ha la stessa complessità di Zeno Cosini, che si esprime nella lingua di Re Salomone. La stessa lingua, quella dei Salmi, poesia religiosa raffinatissima, diventa il flusso di coscienza in L'Amante e ne il Divorzio Tardivo
E poi, scusate. Gli antisemiti di sinistra, i più pericolosi, che si annidano nella e condizionano la vita letteraria italiana, sparavano su Grossman, persino quando parlave di come gli attentati potevano colpire i suoi figli. Si scatenavano contro Oz accusandolo di ipocrisia, perché non faceva le valigie e non se ne tornava in Romania, lasciando ai palestinesi le terre del kibbutz.
Contro Yehoshua, che era il primo a distinguere tra ebreo ed israeliano, e a mettere in chiaro che Gerusalemme è e rimane capitale del popolo ebraico, non si mettevano nemmeno a discutere. Capivano che non era aria e che li avrebbe facilmente seppelliti.
Quelli che ci provavano finivano ad incaprettarsi da soli. lettori di questo gruppo ricorderanno il patetico tentativo di Leonardo Tondelli, finito con il suo prevedibile "gli ebrei non capiscono le lorio Scritture" (tanto per chiarire quali fossero le motivazione della sua ositilita' verso la piu' numerosa comunita' ebraica del pianeta Terra)
Yehoshua è stato un maestro di sfrontatezza geniale, tutta israeliana. Avrebbe meritato il Premio Nobel. Ma, per dirla quasi con Borges, cancellare gli ebrei è una usanza scandinava.